Restauro del Castello di Colloredo di Monte Albano – Udine, 2015 – Committente pubblico

2002 – 2012
Gruppo di lavoro

Prof. Arch. Giuseppe Cristinelli, responsabile del coordinamento della progettazione; Prof. Arch. Giuseppe Cristinelli (Studio Cristinelli), Prof. Arch. Manfred Wehdorn, Arch. Vittorio Foramitti, restauro architettonico. Studio Altieri S.p.a., coordinamento. Ing. Giuseppe Suraci, restauro strutturale; Studio ETA Progetti, progettazione impiantistica.

Prestazioni svolte
Indagine storica e d’archivio, rilievo metrico, indagini geologiche e geotecniche, indagine archeologica, sui materiali, sulle tecnologie , sulle strutture, sul degrado e sui dissesti, campagna fotografica.

Il progetto
Il progetto prevede la ricostruzione del complesso nel suo assetto edilizio precedente al terremoto del 1976, tramite interventi di conservazione delle strutture superstiti e di ricostruzione di quanto è andato perduto sulla base dei rilievi e della documentazione fotografica precedente al sisma. Il recupero del complesso comporterà l’inserimento di nuove funzioni pubbliche e la riassegnazione ai privati delle unità immobiliari all’interno degli edifici che originariamente possedevano. Ampie porzioni del complesso andranno destinate alla proprietà pubblica con uso museale, espositivo e convegnistico. Il progetto si configura come un intervento di restauro e recupero, al fine di restituire alla collettività il castello, che verrà adibito ad un complesso di funzioni adatte alle esigenze contemporanee e, per questo, garanzia della possibilità di conservazione e costante manutenzione del bene. L’intento di restaurare il castello di Colloredo, anche con definite ricostruzioni filologiche, si fonda sui più recenti orientamenti culturali internazionali sul tema del restauro e della conservazione. Tali orientamenti si basano sul presupposto che l’architettura e il monumento architettonico non siano riconducibili a una delle loro componenti di natura materiale, formale o d’uso, ma costituiscano una sostanza architettonica nella quale tutti questi differenti punti di vista convergono. In questo caso la sostanza architettonica è leggibile anche là dove gli eventi sismici hanno provocato parziali distruzioni; è in tal senso che l’intervento di restauro risulta corretto per rapporto alla conservazione della sostanza architettonica anche là dove esso si configura come parziale ricostruzione. Quest’ultima, infatti, non è mai una mera filologia fondata su congetture o invenzioni linguistiche, ma una riproposizione di parti scientificamente accertate e documentate. Solai e coperture verranno ricostruiti in legno, con la conservazione delle parti superstiti, le poche pavimentazioni ancora presenti smontate e ricollocate con integrazioni, i paramenti murari esterni conservati con interventi di pulitura, sigillatura dei giunti sottoquadro, consolidamento e restauro degli intonaci più antichi e rimozione di quelli più recenti o in malta cementizia. Quelli più recenti verranno realizzati con materiali e finiture analoghi, rendendo però evidente la separazione con le parti antiche. Tutti gli elementi lapidei rinvenuti tra le macerie saranno conservati e ricollocati, quelli mancanti saranno ricostruiti.

Elaborati progettuali
Tutti quelli relativi alle indagini e alle fasi progettuali preliminare, definitiva ed esecutiva.

Tempi di elaborazione delle fasi progettuali
Progetto Preliminare 90 giorni, progetto definitivo 120 giorni, progetto esecutivo 90 giorni.

Lotti
Due.

Inizio e fine servizio
2002/2012

ImportoImpresa e subappalto
Coveco

GIORDANO BRUNO CRISTINELLI

ARCHITECT

UK:
Alaska building - Deals Gateway
London, SE13 7QU
+44 7 500 98 56 72
 +44 2 036 08 23 36
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Italy:
Cannaregio 3294 
30121 Venice
+39 328 001 92 42
+39  041  71 09 49
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